lunedì 29 dicembre 2008

Cannelloni di carne al burro

Ciao a tutti!

Questa volta sono stata leggermente più veloce del solito nel postare una nuova ricetta...beh, dai, le vacanze di Natale servono anche a questo, giusto?

Cerco di recuperare tutto ciò che ho lasciato in sospeso e, nonostante la mole di libri da studiare per gli esami che ogni giorno si avvicinano sempre di più, ho trovato il tempo anche per cucinare il pranzo di Natale!

Curiose di conoscere il menù???

Beh, non vi svelo tutto subito (altrimenti che gusto c'è???), ma direi di cominciare dal primo... Questi cannelloni, ve lo assicuro, sono DIVINI.

In assoluto è la portata che è riuscita meglio di tutto il pranzo natalizio, ed è frutto di una "collaborazione" tra me e la magnifica rivista "Sale&Pepe".
No, non sono stata consultata dalla direzione della rivista in questione ammirata per le mie eccezionali (????:-) doti culinarie, più semplicemente ho letto tale ricetta nel numero di dicembre ed ho apportato alcune significative modifiche per renderla più vicino ai miei gusti personali.
E devo dire che il risultato è stato a dir poco soddisfacente.

Per quanto riguarda le modifiche, beh, la più significativa è evidente a partire dal nome della ricetta!

Se infatti "Sale&Pepe" intitolava tale meraviglia con "Tronchetti di carne al burro e maggiorana", per me i tronchetti sono diventati semplicemente cannelloni (che è la stessa cosa, ma il nome mi piaceva di più!) e la maggiorana...è sparita, in quanto non sono una grande fan di questa erba!

Inoltre la ricetta originale prevedeva 250 g di polpa di manzo tritata e 250 g di fesa di vitello tritata. Io ho semplicemente sostituito il tutto con 600 g di tritato da sugo di vitello.

Gli ingredienti che vi indicherò sono per una dose di 6 persone. Tenete presente, però, che si trattava del pranzo di Natale ed il cibo abbondava...dunque se preparerete i cannelloni durante un pranzo o una cena qualsiasi ricordate che magari le porzioni per 6 persone saranno abbastanza piccole e regolatevi di conseguenza.

Ingredienti (per 6 persone circa):

16 cannelloni secchi;

600 g di tritato da sugo di vitello;

100 g di prosciutto crudo;

70 g di grana padano grattugiato;

1 uovo;

100 g di burro;

1,5 dl di panna fresca;

1 bicchierino di whisky;

2 spicchi d'aglio;

1 rametto di salvia e rosmarino;

3,5 dl di brodo vegetale;

noce moscata q.b;

sale q.b;

pepe q.b.


Fate rosolare la carne tritata in un tegame con 20 g di burro, salvia e rosmarino; salate, pepate, bagnate con il whisky, lasciatelo evaporare e unite poco alla volta il brodo.

Lasciate raffreddare, eliminate gli aromi, unite il prosciutto tritato non troppo finemente, 30 g di grana, l'uovo, la noce moscata, sale e pepe. Mescolate bene.

Lessate i cannelloni, scolateli molto al dente e appoggiateli sopra un telo; tagliateli a metà, farciteli con il ripieno preparato e sistemateli in piedi, uno vicino all'altro, in una pirofila leggermente unta di burro.

Fate fondere il rimanente burro con l'aglio, salate, pepate, eliminate l'aglio, unite la panna (io non ne avevo abbastanza così ho aggiunto anche del latte), mescolate e spegnete il fuoco.

Distribuite la crema preparata sui cannelloni e spolverizzate con il grana.

Ponete in forno a 180° per circa 15-20 minuti.

Ed infine ecco che finalmente riesco a postare i dovuti ringraziamenti alle mie compagne di swap, Pippi ed Elga!

Ho aperto i pacchi la mattina di Natale e devo dire di non essere rimasta per nulla delusa!!
Quello che vedete qua sopra è il pacco di Pippi:
cara, devo ancora assaggiare tutto, ma il tè che mi hai spedito è buonissimo!!!

Questo invece è il regalo di Elga...ma come hai fatto a sapere che cercavo i semi di papavero da una vita per metterli sopra il pane????

Ragazze, vi ringrazio, è stato tutto graditissimo!
Che dire...spero di partecipare allo swap del prossimo Natale, allora!!!

E per finire vi faccio i miei migliori auguri per l'anno nuovo...caspita, tra meno di 24 ore saremo nel 2009!!!

martedì 16 dicembre 2008

Pane all'olio

E come si dice...chi non muore si rivede!
Questo è stato un periodo a dir poco frenetico, nel quale non ho potuto fare altro che trascurare il mio amato blog e tutti voi...ma per fortuna si stanno avvicinando le vacanze di Natale, durante le quali da una parte sarò sommersa di libri da studiare (a gennaio e febbraio ci saranno tutti gli esami...aiuto!!!), ma dall'altra non avrò lezioni, dunque una piccola parte del tempo sarà dedicata alla cucina...e dunque anche a voi!
Non crediate però che che in queste settimane non abbia dato una sbirciatina anche ai vostri blog!!
La sera, ogni tanto, mi rifacevo gli occhi entrando nei vostri spazi personali. E' vero, non ho lasciato commenti, ma vi assicuro che sono passata!!
Una bella novità è che finalmente ci hanno installato internet a Genova! Non sono stati troppo veloci, però almeno adesso da quel punto di vista sono a posto!
Ma veniamo alla ricetta di oggi.
Come potete notare il mio amore per il pane fatto in casa nato quest'estate non è ancora terminato...e, sinceramente, spero che non termini tanto in fretta!!!
Così, quando un giovedì sera ho visto sul suo blog questa ricetta...ed essendo lei la maga dei lievitati...non ho resistito ed il sabato successivo, a Ventimiglia, ho rinunciato ad alcune ore di sonno per preparare questa meraviglia.
Credetemi, non ne sono rimasta affatto delusa!
Ingredienti (per circa 5 grosse pagnotte):
600 g di farina "OO";
315 g d'acqua;
40 g di olio extravergine;
7 g di sale;
12 g di lievito di birra;
1 tuorlo piccolo (o metà di uno grande).
Fate sciogliere il lievito nell'acqua e nel frattempo mettete la farina in una ciotola capace, poi versatevi piano piano l'acqua con il lievito (in modo tale che l'acqua si assorba meglio) e iniziate ad impastare.
Aggiungete il sale, il tuorlo e l'olio.
Trasferite la pasta sulla spianatoia ed impastate bene per circa una decina di minuti. Fate lievitare bene la pasta coprendola con un telo per circa 1 ora e 1/2.
Riprendete ora l'impasto, sgonfiatelo sull spianatoia e spezzatelo in pezzi da circa 90/100 g l'uno in modo tale da formare dei panini.
Proseguite lavorando il pane con le forme che ci suggerisce la fantasia (girelle, trecce, filoncini...)
Poggiate il pane formato sulle teglie coperte di carta da forno e coprite con un panno umido.
Fate lievitare 1 ora, spennellate con olio extravergine di oliva ed infornate a 220° con un pentolino di acqua messo in forno appena acceso.
Dopo 10-15 minuti togliete l'acqua e proseguite la cottura a 190° circa fino a doratura.

E questo è il risultato...una meraviglia, sia per gusto che per morbidezza e presentazione!


E come potete notare...anche io partecipo allo swap, la magnifica idea di Muccasbronza per scambiarci i regali di Natale!!!
Faccio parte del gruppo 18, con Laura ed Elga:
RAGAZZE, NON VI PREOCCUPATE, HO SPEDITO STAMATTINA!!!

Un bacione, ci sentiamo sicuramente prima di Natale!

sabato 15 novembre 2008

Gnocchi di olive alla Sorrentina gratinati

Probabilmente in queste ultime settimane mi avrete data per dispersa.
Avrete pensato che l'università mi abbia prosciugato la voglia di cucinare e di passare del tempo sul mio adorato blog.
O magari avete pensato ad un rapimento da parte degli extraterrestri.
Beh, no.
Non ero dispersa, ero a Genova, occupata tra università e casetta da sistemare (ogni giorno spunta fuori una diversa magagna, ma vabbè, ne vale la pena). Non mi hanno rapito gli alieni (nonostante la mia coinquilina mi abbia assicurato di averne visto uno, una volta...) e non ho perso la voglia di cucinare e di vagare in rete trai i vostri (e il mio!) blog.
Semplicemente non ho tempo, ma soprattutto: non ho ancora internet!!!
Nonostante abbia già firmato e spedito il contratto più di due settimane fa, non ho ancora avuto notizie dall'operatore...staremo a vedere!
Per quanto riguarda il tempo di cucinare, l'unico giorno che mi prendo per la mia grande passione è la domenica pomeriggio. Non passa settimana che io no sforni qualche dolcetto per portare poi alle mie coinquiline genovesi...che, devo dire, sono sempre molto carine e mi fanno molti complimenti!!!
Intanto l'università procede piuttosto bene e mi sto prendendo le mie soddisfazioni con il russo, lingua che adoro ogni giorno di più. Un giorno, non appena riuscirò a trovare la tastiera cirillica, vi prometto che vi scriverò qualcosa in russo...anche perché il mio professore ci ha annunciato, per la settimana prossima, una lezione dedicata alla cucina russa...meglio di così, cosa voglio dalla vita?????
Ed ora veniamo alla ricetta di oggi.
Si tratta di un piatto che preparavo spesso quest'estate, nel mio periodo da maniaca degli gnocchi...
Il procedimento degli gnocchi alla sorrentina al gratin l'ho "rubato" alla bravissima Arietta, ma ho apportato una piccola modifica: anziché preparare i consueti gnocchi semplici di patate, ho optato per la versione alle olive, che preparavo spesso qualche anno fa.
Consiglio questa versione a chi ama molto le olive (come me), poiché il sapore di queste risulta abbastanza consistente, ed inoltre è una variante un po' diversa dal solito, giusto?
Ingredienti (per 3 persone):
1/2 kg di patate a pasta bianca;
300 g di farina;
3 cucchiai di paté di olive nere;
400 ml di passata di pomodoro;
1 spicchio d'aglio;
1 cucchiaio di olio extravergine;
una decina circa di foglie di basilico;
un goccio di latte;
250 g di mozzarella;
sale q.b;
pan grattato q.b.
Preparate gli gnocchi: sciacquate le patate, mettetele con la buccia in una pentola con acqua calda e lessatele per 30 minuti circa. Lasciatele intiepidire, sbucciatele, passatelle allo schiacciapatate e ponete il passato in una grande ciotola.
Aggiungete la farina, poco sale e impastate per conferire una buona omogeneità; scolate con cura il paté di olive eliminando la maggior parte dell'olio e aggiungetela all'impasto.
Lavorate l'impasto con energia in modo da renderlo morbido e compatto, con la stessa consistenza degli gnocchi normali. Se la pasta d'olive da troppa morbidezza aggiungete ancora farina ma con prudenza e, comunque, poca per volta.
Ricavate gli gnocchi.
Scaldate l'olio, rosolatevi lo spicchio d'aglio insieme a qualche foglia di basilico, eliminandoli una volta diventati belli croccanti. Aggiungete la passata di pomodoro, un goccio di latte ed una generosa manciata di piccoli cubetti di mozzarella.
Con molta cura e pazienza mescolate di continuo per sciogliere il tutto completamente.
Correggete di sale, unite una pioggia di basilico fresco e fate riposare per un po'.
Nel frattempo cuocete gli gnocchi in acqua bollente salata e scolateli con una schiumarola non appena vengono a galla, quindi versarli in una pirofila avendo cura di alternarli a strati di sugo e di cubetti di mozzarella.
Cospargete gli gnocchi con abbondante pangrattato e fateli gratinare a temperatura massima nel forno per circa 15-20 minuti o fino a quando la superficie non sarà croccante.

Bene, mi auguro che questa ricetta sia stata di vostro gradimento!
Ringrazio tutti coloro che in queste settimane mi hanno lasciato dei messaggi e si sono preoccupati per me...non temete!
Non appena mi installeranno la rete per internet, tornerò a postare con regolarità!
Un bacione, GG.

domenica 12 ottobre 2008

Biscotti al cocco della zia Nicolina

Eilà!!
Buona domenica a tutti, come avete passato la settimana?
A dire il vero io tra alti e bassi, diciamo che alcune persone ce l'hanno messa proprio tutta per farmi girare le scatole...ma vabbè, rimango comunque contenta dei miei primi giorni universitari!!
Domani cominceranno ufficialmente i corsi di Lingue, quindi avrò le giornate un po' più piene...oddio, domani avrò solo un'ora di russo, ma martedì sarò a lezione tutta la mattinata!
Per quanto riguarda l'abbonamento ad internet posso dirvi che questa settimana, o al massimo la prossima, sarà tutto risolto, dunque aspettatevi un bel po' di aggiornamenti in più!
Ma veniamo alla ricetta di oggi.
Per questi favolosi biscotti devo ringraziare Laura, la quale ha postato sul suo blog la ricetta di zia Nicolina, la zia di suo marito, decantandone le lodi.
Ebbene: aveva perfettamente ragione!!!
Li ho preparati lo scorso week-end, approfittandone per portarne una parte a Genova, da far assaggiare alle mie coinquiline.
E sono stati davvero molto, ma molto apprezzati!!!
Pertanto: grazie, zia Nicolina!!
Ingredienti (per circa 25 biscotti):
2 uova sbattute;
125 g di zucchero;
125 g di burro fuso freddo;
2 cucchiai di farina;
250 g di cocco grattugiato;
1 cucchiaino da tè di lievito per dolci;


Il procedimento è semplicissimo: mescolate tutti gli ingredienti. Dapprima le uova, lo zucchero, il burro fuso freddo, poi la farina, il cocco ed il lievito per dolci.
Preparate su una teglia da forno una serie di pirottini, di quelli utilizzati normalmente per i muffin, formate delle palline con l'impasto e disponetele all'interno di essi.
Cospargete le palline con delle gocce di cioccolato a piacere, poi infornate in forno già caldo a 180°C per circa 10-15 minuti.
Se gradite biscotti più croccanti, lasciateli ancora qualche minuto in forno caldo, altrimenti levate subito i biscotti, che rimarranno molto morbidi.

Colgo l'occasione per ringraziare tutti voi che in questi giorni siete passati da me per lasciarmi bellissimi messaggi...purtroppo spesso non ho tanto tempo per visitare i vostri blog, nonostante tutto recupererò presto questa mia mancanza!!
Un bacione, a presto, GG.

sabato 4 ottobre 2008

Pojarsky di salmone + Premio

Eccomi tornata dai primi tre giorni universitari!!!
Mamma mia, erano anni che attendevo questo momento ed adesso non mi sembra vero sia arrivato...da una parte sono stra-felice, dall'altra un po' ansiosa e piena di incertezze.
Però mi piace!
Ho cominciato il pre-corso di russo e, nonostante sia una lingua piuttosto complessa, devo dire che è affascinantissima e la adoro ogni giorno che passa.
I corsi veri e propri inizieranno il 13 ottobre, dunque ho ancora una settimana da passare tra orientamento universitario e pre-corsi.
Non ho ancora internet, dunque per il momento potrò postare solo nel week-end, abbiate pazienza!
Ah, per fortuna mio padre e mio zio sono riusciti ad aggiustare il computer (dopo che il tecnico ne ha dichiarato la definitiva rottura...), dunque sono molto più sollevata!
Ma passiamo alla ricetta di oggi.
Quella che vi presento arriva direttamente dalla rivista "Il meglio di Sale e Pepe" dedicata al mondo del pesce senza spine.
Ad essere sincera non amo molto il pesce, a parte rare eccezioni, ed il salmone è una di queste. Ma una cuoca deve essere cuoca dalla a alla z, dunque deve sapersi destreggiare attraverso varie pietanze...ho lanciato la sfida al pesce e, visti i risultati, credo di averla anche vinta...voi che dite???
C'è poi un'altra ragione per la quale ho scelto proprio questa ricetta: la sua origine.
Le "poyarsky" vennero create dall'omonimo cuoco russo al servizio dello zar Nicola. Studiando io il russo, non potevo non provare questa meraviglia!
Si possono preparare anche con il tacchino o il petto di pollo...insomma, via libera alla fantasia!!
Ingredienti (per 4 persone):
4oo g di filetto di salmone;
100 g di mollica di pane fresco;
1 dl di panna fresca;
25 g di burro;
farina q.b.
2-3 ciuffi di finocchietto;
sale q.b;
pepe q.b.

Eliminate la pelle e le lische dal filetto di salmone, tagliatelo a pezzetti e frullatelo nel mixer con una presa di sale e una macinata di pepe; ammorbidite la mollica di pane spezzettata nella panna liquida e frullatela insieme al salmone.

Preparate con il composto di salmone 8 grosse polpette piatte leggermente ovali; infarinatele e friggetele a fiamma bassa in una padella antiaderente con il burro spumeggiante. Dopo circa 2 minuti giratele con l'aiuto di una spatola e proseguite la cottura per un altro minuto abbondante.

Potete servire le pojarsky con una selezione di verdure lessate e saltate al burro, cosparse con ciuffetti di finocchietto.

Personalmente ho gradito molto cospargere le cotolette di salmone con del succo di limone.

E' giunto il momento dei premi.
In questo ultimo mese me ne avete assegnati parecchi e vi ringrazio immensamente.
Non ho purtroppo avuto il tempo per postarli tutti, ma vi assicuro che, con il tempo, provvederò anche a questo.
Intanto comincio con questo premio, assegnatomi da Gialla, che ringrazio moltissimo.

Ecco le regole:
1) Indicare da chi si è ricevuto il premio.
2) Dire perché si è deciso di creare un blog.
Ho deciso di creare il mio blog di cucina affascinata da quelli trovati in rete, in particolar modo da quello di Dolcetto. Mi è sempre piaciuto cucinare, fin da bambina, ma solo da qualche mese a questa parte mi cimento con ancor più passione ed interesse nei piatti nuovi, spinta dalla voglia di arricchire il mio blog.
Inoltre, una cosa di cui sono davvero contenta è il fatto di avere trovato tanti amici online che hanno le mie stesse passioni ed amano la cucina così come la amo io...dunque direi che questa esperienza è più che positiva!!
3)Dire qual'è la propria arte preferita.
Oddio, questa è davvero tosta...se dicessi la cucina sarebbe troppo scontato!!! :-DDD
Ve beh, dai, ne scelgo un'altra: la scrittura.
Scrivo da quando ero piccola: novelle, storie, tutto quello di cui ho voglia di parlare.
Uno dei miei sogni più grandi, infatti, è quello di pubblicare un giorno, quando sarà finito, il mio romanzo, la cui stesura è in corso da ormai 4 anni. Ce la farò????
Speriamo!!
4)Onorare altri 13 blog amici.
So che molti di voi hanno già ricevuto questo premio e mi scuso con loro, ma davvero non ho il tempo di constatare ciò come vorrei, dunque sappiate che vi "dono" il premio con il cuore.
Fatto!
Vi auguro una buona settimana, a prestissimo!

domenica 28 settembre 2008

Torta fredda al mascarpone e frutta in gelatina

No, io non ho parole. NON HO PAROLE.
Sembra che la sfortuna si stia accanendo su di me, o meglio sugli apparecchi elettronici di mia proprietà. Non bastava il virus al computer della settimana scorsa, non erano sufficienti i problemi con la compagnia telefonica che mi ha inavvertitamente bloccato l'invio dei messaggi (e non vi dico che nervoso mi è venuto...continuavo ad inviare messaggi, peccato che non ricevessi riposta da nessuno!!!). A tutto ciò si è aggiunta la rottura del mio amato lettore dvd, che avrei dovuto portare a Genova, e, tenetevi forte...la rottura del mio COMPUTER!!!
Evviva! In poche parole il caricabatterie del portatile non faceva più contatto con lo spinotto al suo interno, dunque il computer non si può più ricaricare...
Mio papà è molto bravo con l'informatica, ma non ha mai smontato un portatile, dunque l'abbiamo dovuto portare da un tecnico...spero vivamente che riesca ad aggiustarlo perché adesso che vado a Genova mi serve proprio...:(((((( E spero inoltre di non dover spendere molto...
Di tutto questo, ovviamente, ne risente anche il mio blog perché alcune foto di ricette che ho provato nell'ultima settimana sono rimaste nel portatile ed io sono costretta a pubblicare quelle poche, pochissime ricette che ho eseguito quest'estate.
Quella che vi propongo oggi riguarda una torta fredda trovata sul blog della mitica Arietta (che a su volta l'ha "rubata" -simpaticamente parlando- da Nightfairy) e provata durante un pranzo di agosto con un'amica.
Purtroppo ho sbagliato le dosi della colla di pesce, dunque si è verificata una scena di "isterismo culinario" quando, durante lo scatto delle foto che vedete, la mia amica, che teneva la torta, mi ha prontamente annunciato che lo strato centrale, quello al mascarpone, stava inevitabilmente colando...non vi descrivo la mia reazione, ve la lascio immaginare!!!
Ingredienti (per la crema):
4 tuorli;
260 g di zucchero;
60 g di farina;
1/2 litro di latte;
2 cucchiai di rum;
8 g di gelatina in fogli (io vi consiglio di abbondare, però);
250 g di mascarpone;
(per la base):
400 g di biscotti al cioccolato (io ho utilizzato una parte di Pan di Stelle);
200 g di burro;
(per la copertura):
frutta a piacere (io ho utilizzato uva, pesche e fragole);
1 bustina di gelatina granulare (Tortagel);
250 ml d'acqua;
3-4 cucchiai di zucchero.


Per la base procedete come per quella del cheesecake: frullate i biscotti ed aggiungete il burro fuso freddo. Mescolate per qualche secondo fino a quando il composto risulterà ben amalgamato.
Utilizzate uno stampo a cerniera, foderatene il fondo e posizionate il composto di biscotti e burro livellandolo con un cucchiaio. Mettete in frigo per circa 1 ora a compattare.
Nel frattempo preparate la crema: fate bollire in un pentolino il latte; sbattete i tuorli con lo zucchero, unite la farina setacciata, versatevi a filo il latte bollente e ponete il composto sul fioco. Cuocete la crema avendo l'accortezza di mescolare continuamente con un cucchiaio fino a quando sarà ben densa.
Fate ammollare in acqua fredda la colla di pesce per una decina di minuti, poi strizzatela e ponetela in un pentolino a fuoco basso fino a quando non sarà sciolta completamente.
Aggiungetela alla crema unitamente al rum.
Fate raffreddare mescolando ogni tanto per evitare che si formi la pellicina.
Una volta che la crema risulterà completamente fredda, aggiungete il mascarpone continuando a mescolare: il composto dovrà essere omogeneo.
Versate la crema sopra il fondo di biscotti solidificato e ponete il tutto in frigorifero per almeno 4 o 5 ore.
Non vi resta che decorare la superficie del dolce: seguite le istruzioni della gelatina granulare, tagliate la frutta e posizionatela sulla crema come più vi aggrada, successivamente versate la gelatina lasciata intiepidire e ricoprite tutta la superficie.
Riponete ancora una volta in frigo per altre 4 o 5 ore.
Prima di servire, abbiate cura di togliere il dolce dallo stampo.
Buon appetito!
Dopo avervi raccontato le mie disavventure con la tecnologia moderna, vi annoio ancora un po' parlandovi - o meglio, scrivendovi in questo caso- del mio trasferimento a Genova.
Ci siamo quasi!
La mia coinquilina è partita oggi poiché domani le iniziano i corsi di giurisprudenza, così come un'altra mia amica.
Io partirò martedì poiché mercoledì pomeriggio mi inizia il precorso di russo.
La casa non è ancora pronta, dunque non ho ancora neppure il letto ma dobbiamo dormire su una brandina...ovviamente non ho neppure internet (che tanto non avrei potuto utilizzare poiché non ho il portatile).
Tornerò qui a casa venerdì 3 in quanto i padroni di casa utilizzerano il week-end per inserire tutti (spero) i mobili...
Nel caso in cui non riuscissi a passare per un saluto prima della partenza, vi auguro una buonissima settimana e spero di poter aggiornar il mio blog il più presto possibile...
A presto!!!

venerdì 19 settembre 2008

Pane casereccio

Maledetto virus!!!
Ebbene si, ieri pomeriggio, mentre navigavo su internet, un dolce, affabile, meraviglioso virus ha deciso di entrare nel mio computer e di appropriarsene, come se fosse a casa sua.
Non mi faceva più entrare su internet (ed io senza internet mi sento persa), mi rallentava tutti i programmi, mi impediva di scaricare la posta...
Insomma, se non ci fosse stato mio papà, che è un vero mago con i computer, non avrei saputo cosa fare...e starei ancora li a disperarmi e a maledire il virus e chi me lo ha mandato.
Per fortuna c'era mio padre che, come detto prima, si è armato di santa pazienza, ha formattato il computer e reinstallato tutti i programmi: che lavorone!!!
Grazie al cielo sono riuscita a salvare quasi tutto ciò che mi serviva, dunque adesso sono qui per mostravi un'altra meravigliosa ricetta di panificazione, copiata dalla meravigliosa Camomilla in questo post.
E' una ricetta semplicissima che ho sperimentato già più e più volte e che ha sempre avuto successo. I miei genitori si sono innamorati di queste pagnotte ed ogni volta che le preparo se le spazzolano (beh, ma perché sto dando tutta la colpa a loro???:) in poco tempo.
L'unica volta in cui non sono rimasta soddisfatta del risultato è stato perché, non avendo in casa il lievito fresco, ho deciso di adoperare quello in polvere...beh, non fatelo assolutamente!!
La pasta ha lievitato pochissimo ed i panini sono risultati un vero e proprio "mattone"!
Ma ora veniamo alla ricetta. A differenza di Camomilla ho optato per diverse pagnotte, invece di un pane unico, poiché ho sempre il terrore che il mio forno non cuocia bene gli alimenti se sono troppo grossi...e dato che più volte ciò è già capitato, ho preferito non correre rischi.
Se però preferite creare un pane unico potete farlo, come più vi aggrada.
Ingredienti (per 4 pagnotte abbastanza grosse):
460 g di farina "00";
1 cucchiaino di sale;
280 ml di acqua tiepida;
10 g di lievito fresco.
In una ciotola, setacciate la farina, unitevi il sale e formate la solita fontana. Intanto fate sciogliere il lievito (rigorosamente fresco, mi raccomando) nel recipiente in cui avete posto l'acqua tiepida (Camomilla suggerisce, giustamente, di provare l'acqua all'interno del polso per verificarne la giusta temperatura). Mescolate bene in modo che il lievito sia ben sciolto, poi versate al centro della fontana. Amalgamate il composto d'dapprima con una forchetta, poi con le mani fino a quando non si staccherà dalle pareti del recipiente.
Ponete la pasta su una spianatoia infarinata e lavoratela per una decina di minuti: il composto sarà morbidissimo. Riponetelo nella ciotola infarinata, copritelo con uno strofinaccio e lasciate lievitare circa 1 ora.
Trascorso questo tempo riprendete l'impasto, lavoratelo un poco (ma non troppo, mi raccomando), oliate una teglia e ponetevi sopra i panini. Essi dovranno ancora lievitare molto, vi suggerisco di lasciarli sopra il forno accesso adesso che non fa più quel caldo soffocante dell'estate.
Quando saranno quasi raddoppiati, poneteli in forno già caldo a 220°C per circa 35-40 minuti.
Buon appetito!

Bene, eccoci qui.
Per chi mi chiedeva notizie riguardo la casa a Genova...abbiamo deciso di prenderla in affitto!!!
Sono davvero contenta, la casa è fantastica, vi mostrerò le foto non appena potrò.
Mi trasferirà a Genova il 30 settembre, dato che il 1 ottobre mi inizia il pre-corso di russo (aiuto!). L'unico problema è che per almeno la prima settimana la casa sarà scarsamente abitabile in quanto mancherà praticamente tutto l'arredamento salvo bagno e cucina (come avrei fatto altrimenti a vivere senza cucina??? Per il bagno, ne posso fare anche a meno, ma la cucina...!!! :DDDD)
Dunque non avrò neppure un letto, ne un divano, ma una comoda (si fa per dire) brandina!!!
Ma si, sarà come al campeggio, tanto ci sono abituata!
Comunque, a parte gli scherzi...io sono una di quelle persone che, fortunatamente, si adatta ad ogni tipo di situazione, quindi non mi faccio alcun problema. Per quella casa vale davvero la pena fare dei sacrifici, quindi ben venga la settimana in brandina, e chissenefrega!! :DDD
Vi terrò informati, a presto!!!

giovedì 11 settembre 2008

Fuerteventura

Vi avevo promesso un lungo resoconto sul mio viaggio a Fuerteventura... ed infatti eccomi qua!
Innanzitutto volevo ringraziare tutti coloro che in questi giorni mi hanno assegnato dei premi che io ancora non ho ritirato...GRAZIE!!!
Prometto di postare i link dei premi non appena possibile, scusatemi per il ritardo!!
Bene, adesso sedete comodi sulle vostre sedie-poltrone-divani...e godetevi lo spettacolo!
(spero che non vi addormentiate prima...:)
Ma esiste qualcosa di più magico che osservare le nuvole da un aereo?
Il nostro hotel era un quattro stelle, l'hotel Arena. Il luogo era davvero bellissimo, uno dei più begli alberghi nei quali sia mai stata, con piscina, sauna, palestra, bar, ristorante, campo da squash.

L'unico neo era la cucina. Non che non si mangiasse decentemente, ma da un quattro stelle mi sarei aspettata qualcosa di più...

La piscina dell'hotel.
La nostra stanza era proprio situata in riva alla piscina, siamo stati proprio fortunati!

Finalmente spiaggia!!!
L'acqua era un po' fredda (beh, d'altronde siamo nell'oceano Atlantico!), però si stava divinamente!

Abbiamo affittato una macchina per tre giorni per girare meglio l'isola. Quando si viaggia in luoghi di questo genere, a meno che non si voglia trascorrere una vacanza di totale ed assoluto relax tra spiaggia e piscina, credo che sia sempre meglio affittare un mezzo che ti permetta di girare...
E' vero, i mezzi pubblici ci sono sempre, però gli orari non erano tra i migliori...

Guardate che spettacolo meraviglioso!!!!
Fuerteventura è chiamata l'isola delle capre. Questo perché, dall'ultimo rapporto demografico, il numero di abitanti è risultato essere 70000...quello delle capre 75000!!!! :DDDD

Sale, lasciato dalla marea!!!

Il faro, situato a sud dell'isola.

Vicino al nostro albergo, situato a Corralejo, è presente questo meraviglioso sito desertico.
Quella che vedete non è spiaggia, ma dune!
Luogo veramente magico, soprattutto al tramonto!!!

Il penultimo giorno, ovvero il sabato, abbiamo deciso di iscriverci al tour guidato di Lanzarote, l'isola più vicina a Fuerte. Ero stata a Lanzarote quando ero piccola, attorno ai cinque/sei anni, durante il mio primo viaggio aereo.
Non ricordavo molto di quel viaggio...




Lanzarote è una delle isole Canarie, la seconda venutasi a creare dopo Fuerteventura e, come potete notare dal cratere presente nella foto, ha origine vulcanica.
Durante il tour dell'isola abbiamo visitato la zona turistica del Timanfaya dove sorge il Parco Nazionale. In tale zona è presente un ristorante che cuoce le proprie pietanze direttamente sul calore vulcanico!!!

Breve sosta in una cantina di Lanzarote, dove abbiamo acquistato due bottiglie di vino moscato veramente buone. Uscendo dalla cantina abbiamo visto vigne, vigne, ancora vigne e cactus!


Paesaggio tipico di Lanzarote.
Quelle buche che vedete sul terreno sono in realtà vigne. All'interno di esse è infatti custodita la vite e la buca ha il compito di proteggerla dal forte vento che soffia in tutta l'isola... che ingegno questi contadini, vero?

Sosta per il pranzo!
Essendo questo un blog di cucina, non potevo esimermi dal proporvi le specialità Canarie!
Come vi ho già dette, si può dire che in queste settimane io non abbia fatto che mangiare...e tuttavia, udite udite, ieri mattina mi sono pesata e...non ho preso neppure un grammo!!!! :DDD
Ma come è possibile mi chiedo??? Ma...il mistero comunque rimane...
Nel piatto potete vedere: (in senso orario, così è più facile) l'immancabile paella, le patate rugose (una specialità del luogo, patate con la buccia che vengono cotte con poca acqua e molto sale), patatine fritte (beh, questo non serve che ve lo dica...le patatine sono sempre buone!!!), coscette di pollo, polpette al sugo (buone ma troppo salate per i miei gusti) e i bastoncini di pollo fatti in casa )veramente ma veramente buoni, in assolto la pietanza più buona che abbia assaggiata durante la vacanza).
Pensate che mangiavo un piatto peno come questo a pranzo e a cena, seguito ovviamente dal dolce...ora capite perché mi stupisco di non aver preso peso???


Questa chiesa è stata edificata in onore di Maria, la quale, grazie alle preghiere dei contadini, ha fatto si che le eruzioni vulcaniche che stavano devastando l'isola terminassero...ed i contadini, per ringraziarla hanno progettato e costruito tale luogo sacro.

Il più grande cactus del mondo!!
Ovviamente è finto, ma dal vivo, ancora più che in foto, sembrava assolutamente autentico...!

Questa foto riprende una panoramica interna del Jameos de Agua, ovvero un insieme di condotti sotterranei e di origine vulcanica. La parte aperta al pubblico, pensate, era, prima degli anni '60, una sorta di grande discarica. L'artista lanzarotegno Cèsar Manrique ha fatto si, grazie alla sua inventiva, che tale parte fosse ripulita del tutto ed ha inoltre creato meravigliosi spazi (sia al chiuso, come vedete in questa foto, che all'aperto, come vedrete dopo) all'interno dei condotti vulcanici.
E' veramente un luogo magico: l'ingresso inizia con una lunga scala di pietra vulcanica, che porta verso il primo spazio chiuso nel quale, tra piante verdissime, è situato il bar. Scendendo ancora una piccola scala si visita una spettacolare grotta nella quale è presente il lago sotterraneo di acqua salata e cristallina. Attraversando una passerella di pietra, grazie alla quale possiamo vedere i singolari abitanti del lago, ovvero i piccolissimi granchi ciechi, si arriva all'esterno: la piscina artificiale.

Scorcio dall'interno del Jameos del bellissimo cielo di Lanzarote....
Ecco la piscina artificiale costruita da Cèsar Manrique nel Los Jameos del Agua.
Vi giuro che mi veniva proprio voglia di tuffarmi, sembrava una vera piscina tropicale, con sabbia bianchissima, palme, rocce...peccato solo che non ci fosse il sole, altrimenti lo spettacolo sarebbe stato ancor più suggestivo! :(
Una foto dall'alto (mi trovavo all'interno - o meglio all'esterno- del museo dei vulcani). Il soggetto è sempre la piscina artificiale del Jameos de Agua.
Un bellissimo scorcio dell'area desertica dietro Corralejo...questa foto è stata scattata l'ultimo giorno, dopo lo shopping, con le luci soffuse del tramonto e pochissime persone attorno.
La foto è venuta bene, ma vi assicuro che lo spettacolo dal vivo era ancora migliore...

Questo è uno dei quattro gatti che affollavano l'hotel...entravano in camera, giravano tranquillamente, annusavano, si nascondevano, entravano negli armadi...insomma, era casa loro!!!! :DDDDD
Ed ecco l'immancabile foto davanti all'aereo prima della partenza!
Ormai è una tradizione...

Ed ecco, l'isola che vedete sulla sinistra è proprio Fuerteventura, e la cittadina che si scorge è Corralejo, dove era situato il nostro albergo. Sulla destra, invece, potete osservare l'isoletta di Los Lobos nella quale purtroppo, per mancanza di tempo, non ci siamo potuti recare. Chi vi è stato ne ha parlato molto bene (nelle cartoline veniva ripresa spesso una spiaggia bianchissima davvero molto ma molto attraente...), quindi se vi capita l'occasione, fateci un salto!
Bene, ecco, abbiamo finito!
Spero che questo "viaggio virtuale" vi sia piaciuto...a presto!!!