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lunedì 13 agosto 2012

Ventaglietti di pasta sfoglia


Avete presente quelle ricette che vi colpiscono al primo sguardo, quelle che proprio vi fanno venire in mente "le devo provare!" non appena mettete gli occhi sulle fotografie? Una specie di "colpo di fulmine culinario" mi piace chiamarlo...beh, a me accade sempre così. Ogni volta che vedo una ricetta su uno dei vostri blog, oppure su un libro, su un giornale, alla televisione, cerco sempre quel quid, quel non so che che mi faccia venir voglia di entrare nello schermo (o tra le pagine) per poterne assaggiare un pezzettino.
Ed è proprio questo quello che è successo quando sul blog Dafne's Corner ho intravisto i ventaglietti di pasta sfoglia. Erano così carini, così appetitosi e non ho potuto altro che segnarmi la ricetta...e attendere il momento di poterli provare. Momento che è arrivato quasi subito, quando ho deciso di organizzare un pranzetto la settimana scorsa con le amiche che l'anno scorso sono venute a Londra con me. E' stata una sorta di reunion "London- a year later" che mi ha fatto un po' venire nostalgia per quella città magica, un po' mi ha riempita di entusiasmo nei preparativi per il menù.
Ho deciso infatti di rompere il tradizionale schema "antipasto-primo-secondoconcontorno-dolce" e di focalizzarmi su un insieme di stuzzichini finger food che mi ispiravano maggiormente...et voilà, il pranzo è servito!
Se volete provare la ricetta originale di Mary, questo è il link, io vi riporto le mie modifiche. Ho deciso di fare in casa la pasta sfoglia, in quanto la preparazione è così semplice che mi è venuto naturale "complicarmi" un po' la vita...


Ingredienti (per la pasta sfoglia classica)*:
125 g di farina di buona qualità;
3 g di sale;
6 g di aceto di vino bianco;
65 g di acqua ghiacciata;
12 g di burro fuso;
100 g di burro freddissimo.

*ricetta collaudatissima di Michel Roux, chef rinomato di fama mondiale e guru della pasta sfoglia.

(per il ripieno dei ventaglietti):
6 fette di mortadella;
100 g di philadelphia;
3 cucchiai di patè di olive nere;**
pomodori ciliegini semisecchi Agromonte q.b;

**io avevo in casa delle olive taggiasche da finire, ho tolto il nocciolo, le ho tritate grossolanamente ed ho utilizzato quelle.


Contrariamente a quanto si può pensare, preparare in casa la pasta sfoglia non è per nulla difficile. L'unica questione un pochino più ostica, è semplicemente il dover aspettare parecchie ore che la pasta riposi, per poi riprenderla in mano, fare le consuete pieghe, e riporla di nuovo in frigo perchè riposi nuovamente. Ma il procedimento è semplicissimo!

Versate la farina a fontana sul piano da lavoro freddo (l'ideale sarebbe di marmo). Mettete al centro il sale, l'aceto, l'acqua e il burro fuso lasciato a raffreddare.
Mescolate gli ingredienti nella fontana con la punta delle dita di una mano, incorporando gradualmente la farina con l'altra. Lavorate il composto con la punta delle dita fino ad ottenere un impasto. Quando la pasta è quasi amalgamata, schiacciatela 5 o 6 volte lavorando di polso, finchè ben omogenea. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettetela in frigorifero per 2 ore.
Infarinate leggermente una superficie pulita. Stendete la palla di impasto e schiacciate ulteriormente i 4 angoli per ottenere i 4 lembi. Schiacciate diverse volte il burro freddo con il mattarello per renderlo malleabile e mettetelo al centro della pasta. Richiudete i lembi sul burro.
Infarinate ancora leggermente il piano. Stendete la pasta, spingendo il mattarello lontano da voi per ricavare un rettangolo di circa 70x40 cm. Ripiegate i due lembi inferiore e superiore per ottenere 3 strati. Questo è il primo giro.
Ruotate la pasta a 90°C e ristendetela in un rettangolo di 70x40 cm, poi ripiegatela ancora in 3 strati. Questo è il secondo giro. Avvolgete il panetto nella pellicola e mettetelo in frigorifero per un'ora a riposare e indurirsi. 
Stendete e ripiegate la pasta altre 2 volte e rimettetela in frigorifero ancora per 1 ora. Fate altri 2 giri (in totale dovranno quindi essere 6) e mettete in frigorifero per un'altra ora. Adesso la pasta è pronta per essere usata.

Stendete la pasta sfoglia in modo che formi un rettangolo piuttosto ampio e ricopritelo con le fette di mortadella. 
In una ciotola mescolate il philadelphia con il patè di olive (o le olive tritate grossolanamente), poi spalmate in modo uniforme il composto sulla mortadella. Aggiungete i pomodori ciliegini semisecchi e sparpagliateli sulla superficie.
Arrotolate la sfoglia partendo da destra e fermatevi a metà, poi arrotolatela da sinistra, sempre fermandovi a metà, poi riponete il tutto in frigo per almeno 30 minuti, in maniera che si compatti.
Accendete il forno a 200°C e rivestite una teglia con carta da forno. Quando avrà raggiunto la temperatura ideale, tagliate il composto di sfoglia in fette spesse circa 2 cm. Ponetele sulla teglia e fatele cuocere per circa 25 minuti, o fino a quando non saranno ben dorati.
Servite tiepidi o freddi.

venerdì 20 luglio 2012

Brick Tunisini


Due estati fa, ho avuto la fortuna di fare un magnifico viaggio in Tunisia, terra che mi è entrata nel cuore e alla quale ripenso spesso con un pizzico di nostalgia. Era la seconda volta che mettevo piede sul suolo tunisino, ma della prima ricordo assai poco, in quanto l'ho visitata da piccolina e, ad eccezione del caldo, di un omelette in un villaggio tunisino sperduto, del giornalino a fumetti di Paperino che leggevo in macchina e dei balletti del miniclub serale, non ho una grande memoria.
Del 2010, invece ho in mente molto di più (e grazie tante, non sono -ancora!- arteriosclerotica), in particolare ho adorato una gita di due giorni in cui ci hanno portato nell'entroterra: oasi di montagna, deserto di sale, ksar tunisini (ex granai, un tempo utilizzati dalla popolazione locale per mantenere le provviste durante un lungo periodo di tempo), ed una fantastica camminata nel deserto a "bordo" di un simpatico, quanto traballante, cammello.
E poi, soprattutto, ricordo i brick tunisini, la ricetta che vi presento quest'oggi. Ho atteso quasi due anni per riproporli, in quanto mi mancava la materia principale, ovvero la pasta brick. Si tratta di fogli di pasta molto sottile, porosa, e difficile da riprodurre in casa. E' tipico dei paesi arabi e del nord Africa, e si fa fatica a reperirla in Italia, o almeno io ho fatto fatica poichè nella mia zona non si trova. Ma il bello di vivere a due passi dalla Francia, è che puoi fare un salto dai nostri "vicini" anche solo per fare la spesa...ed ecco che nei supermercati francesi la pasta brick è facilissima da trovare!
So per certo, comunque, che si trova anche in Italia, soprattutto in quei negozi che vendono alimentari etnici, ma anche all'Esselunga...o almeno così ho sentito dire! Fatemi sapere se voi avete già assaggiato questo gustosissimo piatto e/o se sapete dove reperire la brick...mi potreste essere molto utili!
Per quanto riguarda il ripieno, io ho optato per in semplice tonno e patate; c'è chi usa carne, chi l'uovo intero, chi altri tipi di pesce...a me l'accoppiata tonno-patate fa impazzire, e infatti questi brick sono di una bontà unica ed indescrivibile...provare per credere! 



Ingredienti (per circa 4 persone): 
6 fogli di pasta brick;
1 scatola di tonno di media grandezza;
4 patate di media grandezza;
1 cipolla;
olio q.b;
1 uovo;
prezzemolo q.b;
4 cucchiai di gruyere (o fontina) grattugiati;*
sale e pepe q.b;

*io ho utilizzato il comune parmigiano grattugiato.

Fate bollire le patate con la buccia fino a quando non saranno ben cotte; sbucciatele e schiacciatele con la forchetta. In una terrina abbastanza capiente, ponete le patate schiacciate, il tonno sgocciolato, l'uovo, il formaggio, prezzemolo, sale, pepe e la cipolla precedentemente stufata con  poco olio in una padella. Mescolate il tutto.
Prendete i fogli di pasta brick e divideteli in 4 parti; al centro di ognuna delle parti posizionate una cucchiaio di impasto, poi richiudete i brick su se stessi in modo da formare degli involtini. 
Cuocete in padella con olio di semi per pochi minuti per lato, fino a quando i brick non saranno dorati.


Inserisco alcune delle centinaia di foto scattate in Tunisia. Il vasellame tipico di quei luoghi è coloratissimo e caratteristico...mi sono pentita amaramente di non aver acquistato almeno un piatto!


La vostra GG in visita ad uno ksar (potete vedere anche il minareto sullo sfondo)


GG nel deserto di sale Chott el Jerid, uno dei luoghi che più mi sono rimasti impressi...uno spettacolo unico!


GG sul cammello...


GG e le sperdute città tunisine...


Le splendide spezie vendute in tutti i mercati...ho comprato una paprika piccantissima...ma che buona!


Anche con questa ricetta partecipo al bellissimo contest de La Cucina di Monique "Un paese nel cuore"

lunedì 27 febbraio 2012

Focaccia alla farina di kamut

Forchettina, coltellino e tovagliolo Ecobioshopping


Buona settimana a tutti!
Vi avevo già parlato nello scorso post del fatto che qualche settimana fa ho cucinato finger food per una cena con 13 persone...è stata una faticaccia, ma alla fine ne è valsa assolutamente la pena! 
Non so voi ma io adoro sperimentare in cucina e non perdo occasione di provare nuove ricette, anche se magari in una serata in cui sono previsti ospiti...mia madre sostiene che in occasioni del genere è bene utilizzare esclusivamente ricette collaudate, ma io sono di tutt'altro avviso. Ed ecco che mi è venuta in soccorso Federica, la quale con la sua focaccia semintegrale di kamut ad alta idratazione ha fatto si che io mi innamorassi perdutamente di questo lievitato, tanto da provarlo due volte in poco tempo!
Le uniche significative modifiche apportata alla ricetta di Federica sono state l'utilizzo di normale farina di kamut (che io non avevo mai sperimentato prima, shame on me! come direbbero gli inglesi) al posto della farina integrale di kamut e l'utilizzo di erbette aromatiche quali origano e salvia al posto di alloro e rosmarino.
Che dire, la più buona focaccia da me mai preparata, ottima da gustare sia da sola, sia tagliata in due (facendo attenzione a non "disturbare" troppo la texture di bolle formatesi) con salumi vari!



Ingredienti (per due teglie di media grandezza):
370 g di farina manitoba Molini Rosignoli;
125 g di farina di kamut;
60 g di acqua naturale;
490 g di acqua frizzante;
8 g di lievito di birra fresco;
1 cucchiaino di malto (o zucchero di canna, come ho usato io);
8 g di sale;
salvia e origano secchi tagliati a pezzetti;
emulsione di acqua e olio extravergine di oliva per la superficie;
sale grosso q.b.
salumi vari per farcire all'interno (facoltativi).


Sciogliete il lievito di birra nell'acqua naturale insieme al malto (o allo zucchero di canna) e lasciate riposare per una decina di minuti.
Setacciate insieme le farine e metterne circa la metà (250 g) in una ciotola capiente: versate al centro l'acqua con il lievito, aggiungete l'acqua frizzante e cominciate a mescolare per bene con una forchetta. Unite piano piano anche il resto delle farine, amalgamando bene dopo ogni aggiunta. Aggiungete anche il sale fino e continuate a mescolare per almeno 10 minuti (Federica ha usato l'impastatrice, io non l'avevo e sono stata costretta a fare tutto a mano...è abbastanza faticoso, ma il risultato è ugualmente ottimo!).
Coprite con pellicola e lasciate riposare fino a quando la pasta sarà triplicata di volume (circa 2-3 ore).
Cospargete la spianatoia di abbondante farina e versatevi l'impasto, spaccatela in due e date due giri di pieghe tipo 1 con l'aiuto di una spatola. Coprite gli impasti e lasciate riposare per almeno 20 minuti.
Preriscaldate il forno alla massima temperatura. Portate gli impasti in due teglie oliate e, con le mani unte d'olio stendete la pasta affinché ricopra tutta la teglia, facendo però attenzione a non "smontare" troppo l'impasto. Spennellate le focacce con un'emulsione i acqua e olio, poi con del sale grosso e con erbe aromatiche a vostro piacimento (io ho utilizzato origano per una focaccia e salvia per l'altra). Infornate per 13-14 minuti nella parte più bassa del forno, poi per i restanti 5-7 minuti in quella più alta.
Attendete che la focaccia si sia raffreddata ed eventualmente tagliatela in due e farcitela con salumi a scelta.

lunedì 20 febbraio 2012

Polpette al tonno e ricotta

Piatto, posate e tovagliolo Ecobioshopping


Qualche settimana fa abbiamo organizzato una cena a casa dei miei genitori con tutte le persone che sono venute con noi nel nostro ultimo viaggio in Martinica. Eravamo in 13 persone e, sono orgogliosa di ammetterlo, ho praticamente cucinato tutto io (ho trascorso due giorni chiusa in cucina, ma che soddisfazione!).
Il menù comprendeva diverse preparazioni, quasi tutte finger food, e quasi tutte preoparate ore prima di essere servite per facilitare l'andamento della serata. Tra queste ho preparato le polpettine al tonno e ricotta di Imma, che avevo salvato giorni prima sul computer proprio con l'intento di gustarle quella serata.
Che dire se non che le polpettine sono gustose, diverse dal solito e facilissime da preparare?
Eccovi la ricetta, io ho raddoppiato le dosi trovate sul blog di Imma, ecco la mia versione.
Piatto, posate e tovagliolo Ecobioshopping

Ingredienti (per circa 17-18 polpette piccole):
320 g di tonno sgocciolato;
4 fette di pancarrè ammorbidito nel latte;
200 g di ricotta;
parmigiano q.b;
sale q.b;
pepe q.b;
prezzemolo q.b;
pangarttato q.b;
olio di semi per friggere q.b.

Fate ammorbidire il pancarrè per qualche minuto nel latte. In una capiente ciotola mescolate il tonno sgociolato con la ricotta, il pancarrè ben strizzato, parmigiano (io ne ho usati 5 cucchiaini circa), sale, pepe e prezzemolo tritato. Con le mani  umide, formate tante piccole polpette che andrete poi a passare nel pangrattato. Friggete in abbondante olio di semi e servite calde o tiepide.
Potete prepararle in anticipo e riscaldarle poi in forno a micronde all'ultimo momento.
Facili e veloci!



Con questa ricetta partecipo al contest "Piovono polpette" di Imparandocucinando




E anche al contest "La Sagra della Polpetta" di Pane e Olio