sabato 27 agosto 2011

Panna cotta aromatizzata alla cannella con composta di mirtilli di montagna

Eccomi qui, con il mio centesimo post (ebbene si, 100 post con il mio blogghetto, e chi l'avrebbe mai immaginato all'inizio di questa avventura??) in una calda sera di fine estate, di corsa, in partenza (di nuovo?? eh, si...) per la magnifica Praga, la "città dalle mille guglie"?
Vi lascio con questa ricetta fresca, golosa, dolcissima ed estiva all'ennesima potenza, uno dei dolci più famosi (e, a dirla tutta, anche abbastanza semplici) della nostra cucina che avevo in mente di provare da anni ma per cui non avevo ancora trovato la giusta ispirazione. Ed eccola li, l'ispirazione, grazie ad un giro in montagna nella "Valle delle Meraviglie", Francia, una domenica d'agosto: i mirtilli. Piccoli, come solo i mirtilli di montagna sono, viola e dal sapore dolciastro tipico di questi frutti rossi, erano li nascosti fra le foglie ed io non ho saputo resistere. Ed ecco il risultato.
La ricetta della panna cotta l'ho presa pari pari (o quasi) da Giallo Zafferano, sostituendo la vaniglia alla cannella. Uno spettacolo! Suggerisco che la quantità di zucchero, per una panna cotta  con una diversa tipologia di copertura (cioccolato, caramello, ecc...) sarebbe troppo dolce (dunque diminuitela, 100 g andranno benissimo), ma con l'acidulo della composta di mirtilli il connubio è risultato praticamente perfetto.
Con questa foto partecipo al contest "FotograFOODiamo"
Ingredienti (per 4 persone):
500 g di panna liquida;
150 g di zucchero a velo;
6 g di colla di pesce;
cannella q.b;
150 g di mirtilli;
succo di 1/2 limone;
rum q.b;
acqua q.b.
Mettete a mollo la colla di pesce per 10 minuti in acqua fredda; in un pentolino versate la panna, la cannella, lo zucchero a velo e scaldate il tutto, senza che però arrivi a bollore. Strizzate bene la colla di pesce ed aggiungetela al composto, mescolando fino a quando non si sarà sciolta del tutto. Preparate degli stampini individuali (quelli per il creme caramel andranno benissimo, io ne ho utilizzati 5) e versatevi dentro il composto. Ponete in frigo ad addensare per almeno 5 ore (meglio tutta la notte).
Per sformare, immergete in acqua ben calda lo stampino e capovolgetelo su piatto da portata.
Per la composta: in un pentolino versate i mirtilli con il succo di limone e il rum. Mescolate sul fuoco fino a che non si saranno ammorbiditi, poi passateli o con il passaverdura o con il minipimer, ottenendo una cremina. Se fosse troppo densa, aggiungete acqua calda. Versate la composta sulla panna cotta e servite.
Con questa ricetta partecipo al contest "FotograFOODiamo" di Archcook

domenica 21 agosto 2011

Crostata di mirtilli e cioccolato

Ecco, ci risiamo, l'ho fatto di nuovo! Mi sono lasciata prendere dai mille impegni della vita quotidiana (fine degli esami, amici, viaggio a Londra, ripresa dello studio, ecc...) ed ho trascurato per più di un mese il mio blog!
Forse avrei dovuto, come molti di voi, annunciare sulla rete la durata delle mie vacanze e, forse, l'anno prossimo mi organizzerò meglio, ma volevo che questo mio luogo virtuale rimanesse aperto in attesa del mio ritorno e dalle mille ricettine che nel lasso di tempo in cui non sono stata "attiva", ho testato.
Ma passiamo adesso alle cose importanti, ovvero ad una crostata che, sono sicura, in una calda ed afosa serata dell'ultima metà di agosto (ma sono già finite le vacanze?? Beh, quasi...) soddisferà anche i palati più esigenti. La mia passione per i frutti di bosco quest'anno è esplosa più che mai (ve ne renderete conto anche voi con le prossime ricette, mi scuso fin da ora per la ripetitività degli ingredienti principali, ma se non li usiamo adesso questi benedetti frutti, quando???) ed il contrasto del cioccolato amaro con i mirtilli e con l'acidità della panna acida ha fatto crollare tutte le mie "difese gastronomiche"...dunque via con la ricetta!
Ingredienti (per una tortiera di 22-24 cm di diametro):
200 g di farina "OO" Molino Chiavazza;
55 g di cacao amaro;
55 g di zucchero semolato;
1 pizzico di sale;
125 g di burro a pezzetti;
1 tuorlo;
1-2 cucchiai di acqua fredda.
Per la salsa:
200 g di mirtilli;
2 cucchiai di rum;
10 g di zucchero a velo setacciato;
Per il ripieno;
140 g di cioccolato fondente;
1 tazza di panna;
150 ml di panna acida*
*in alternativa, se non la trovate come è successo a me, utilizzate lo stesso equivalente di yogurt bianco intero con qualche goccia di succo di limone.

Per la pasta, mettete la farina, il cacao, lo zucchero e il sale in una capiente ciotola ed incorporatevi il burro lavorando con la punta delle dita fino ad ottenere un composto granuloso. Aggiungete il tuorlo e un po' di acqua fredda per formare un impasto omogeneo. Avvolgetelo nella pellicola e riponetelo in frigorifero per circa 30 minuti.
Stendete la pasta e foderate lo stampo (attenzione, sarà piuttosto fragile, aiutatevi con il mattarello), bucherellatela e copritela con la carta da forno; utilizzate i fagioli secchi (o gli appositi pesi, se li avete), per evitare che l'impasto si alzi in cottura. Cuocete in forno preriscaldato a 180°C per 25-30 minuti circa (a seconda del vostro forno, abbiate cura di dare un'occhiata più volte e di fare la prova stuzzicadente.
Per la salsa, mettete i mirtilli, il rum e lo zucchero a velo in un pentolino e scaldateli finché i frutti saranno lucidi ma non bruciati. Fate raffreddare.
Per il ripieno, fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato, quindi fatelo intiepidire. Montatevi la panna e incorporatevi panna acida e cioccolato sciolto e fatto raffreddare per qualche minuto.
Sformate la crostata e distribuitevi il ripieno di cioccolato livellando la superficie con una spatola, infine completate con i mirtilli.

Con questa ricetta partecipo al contest (in scadenza oggi, faccio giusto in tempo!) del Molino Chiavazza Mani in Pasta: Crostate e Crostatine

venerdì 15 luglio 2011

"Pasticcini" allo speck

Dopo tanti dolci, ecco finalmente ritornare il salato sul mio blog. La ricetta di oggi è, come capita spesso, tratta dal numero di Luglio di Sale&Pepe, ed è stata una piacevolissima scoperta: tra il gusto deciso dello speck e quello più delicato della mozzarella si è creato il giusto connubio, integrato perfettamente con il profumo aromatico della salvia.

Per l'occasione, ho anche provato per la prima volta a cimentarmi nella preparazione della pasta a sfoglia, seguendo i preziosi ed esperti consigli dello chef Michel Roux e devo dire che, nonostante le mie aspettative, è stato più facile del previsto! In più, e ciò non guasta, la pasta sfoglia preparata in casa ha tutto un altro sapore rispetto a quella comprata...

Ingredienti (per circa 320 g di pasta sfoglia):

125 g di farina;

3 g di sale;

6 g di aceto di vino bianco;

66 ml di acqua ghiacciata;

12 g di burro fuso lasciato raffreddare;

100 g di burro freddissimo;

Ingredienti (per i "pasticcini"):

12 bocconcini di mozzarella (o 2 mozzarelle tagliate in 6 parti ciascuna);

12 fettine di speck;

2 rotoli di pasta sfoglia (o pasta a sgoglia fresca);

12 foglie di salvia;

sale q.b;

pepe q.b.

Preparate la pasta a sfoglia con un po' di anticipo: versate la farina a fontana sul piano da lavoro freddo (l'ideale sarebbe di marmo, io ho usato la semplice asse di legno). Mettete al centro il sale, l'aceto, l'acqua e il burro fuso. Mescolate gli ingredienti con la punta delle dita di una mano, incorporando gradualmente la farina con l'altra. Lavorate il composto con la punta delle dita fino ad ottenere un impasto. Quando la pasta è quasi amalgamata, schiacciatela 5 o 6 volte lavorando di polso finché sarà ben omogenea. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettetela in frigorifero per due ore. Infarinate leggermente una superficie pulita. Stendete la palla di impasto e poi schiacciate ulteriormente i 4 angoli per ottenere 4 lembi. Schiacciate diverse volte il burro freddo con il mattarello per renderlo malleabile e mettetelo al centro della pasta. Richiudete i lembi sul burro.

Infarinate ancora leggermente il piano. Stendete la pasta spingendo il mattarello lontano da voi per ricavare un rettangolo. Ripiegate i due lembi (inferiore e superiore) per ottenere 3 strati. Questo è il primo giro. Ruotate la pasta a 90° e ristendetela nuovamente in un rettangolo delle stesse dimensioni di quello precedente, ottenendo ancora 3 strati. Questo è il secondo giro. Avvolgete il panetto nella pellicola e mettetelo in frigorifero per 1 ora a riposare e indurirsi.

Stendete e ripiegate la pasta altre 2 volte e rimettetela in frigorifero ancora per 1 ora. Fate altri 2 giri (in totale saranno sei) e mettete in frigorifero per 1 ora. Adesso la pasta è pronta per essere usata.

Togliete le mozzarelle dal loro liquido di conserva, lasciatela sgocciolare in uno scolapasta qualche minuto, tagliatela in pezzi (se non usate i bocconcini) e asciugatele delicatamente con carta da cucina.
Insaporitele con un pizzico di sale e pepe, quindi avvolgete ciascun bocconcino con una fettina di speck. Lavate le foglie di salvia e asciugatele delicatamente. Sistemate dei pirottini di carta all'interno di 12 stampini da muffin. Ricavate dalla pasta sfoglia 12 dischetti ( di circa 10 cm di diametro). Foderate ciascun pirottino con un dischetto e adagiatevi al centro un bocconcino di mozzarella e speck e una foglia di salvia. Cuocete i "pasticcini" in forno già caldo a 200°C per almeno 25 minuti; toglieteli dal forno, lasciateli intiepidire, quindi sformateli e trasferiteli all'interno di altri pirottini di carta. Serviteli tiepidi o a temperatura ambiente.

Con questa ricetta partecipo al contest "Le mini Tentazioni" di Diario della mia Cucina.

venerdì 8 luglio 2011

Mattonella al cioccolato e lamponi

EDIT: con questa ricetta partecipo anche al contest "J'adore le chocolat" di Vanbiglia&Cannella
Ah, l'estate! Cosa c'è di meglio nelle calde giornate afose che prendersi una piccola pausa (dallo studio, dal lavoro, dai mille impegni quotidiani) con un dolce fresco, cremoso, vellutato, che ben sposa l'acidulo dei lamponi con il gusto più forte del cioccolato fondente?

E se poi ilo dolce in questione non deve neppure essere cotto nel forno ma semplicemente riposare in freezer per qualche ora, il tutto diventa ancora più facile e veloce.

La ricetta in questione (fatemi un favore, provatela, non ve ne pentirete!) è tratta direttamente dal numero di Luglio 2011 di Sale&Pepe (con alcune modifiche, però), rivista che poche volte mi ha delusa e che spesso invece mi ha fatto scoprire alcune delle pietanze più deliziose da me cucinate.

Enjoy! Ingredienti (per 8 persone):

340 g di cioccolato fondente;

170 g di burro;

60 g di zucchero a velo;

4 uova medie freschissime;

2 vaschette di lamponi;

1 rametto di menta (facoltativo).

Se non ne usate uno in silicone, imburrate uno stampo da plum cake da 7,5 dl e rivestitelo di carta da forno. Lavate i frutti di bosco (potete scegliere anche fragoline o mirtilli, insieme ai lamponi) e fateli asciugare sulla carta da cucina. Tagliate il burro e il cioccolato a pezzetti, metteteli in una ciotola e fateli fondere a bagnomaria. Unite lo zucchero e mescolate con una frusta per ottenere una crema senza grumi. Fatela raffreddare, poi separate i tuorli dagli albumi e unite alla crema un tuorlo alla volta, mescolando bene prima di aggiungere il successivo. Montate a neve gli albumi e incorporateli delicatamente al composto. Versate una vaschetta di lamponi nella mousse, mescolate con attenzione, trasferite nello stampo e mettete in freezer per almeno 4 ore.

Servite la mattonella completando con i ciuffi di menta (che io non ho utilizzato) e i frutti di bosco rimasti. Togliete dal freezer almeno 30-35 minuti prima di servire.
Con questa ricetta partecipo al contest di Pippi "Cucinando...dolcemente" Partecipo poi al contest de La Torta Pendente "Il Lato...Ciocco dell'Estate"


E a quello di Vaniglia, Zenzero e Cannella "Ricette fredde per l'estate"
Partecipo anche al contest "Cioccolato dipendente" di La Cucina di Esme


venerdì 1 luglio 2011

Blueberry Muffins

Ok, so di essere stata parecchio latitante in questo ultimo mese ma ho una buona scusa. Quale? Beh, la solita, ovvero lo studio matto e disperatissimo per gli esami della sessione estiva. Ieri ho dato il penultimo esame dell'estate, il 13 luglio darò l'ultimo e dopo...meritata vacanza! Ho cercato di mettere da parte un po' di ricette che pubblicherò nelle prossime settimane, dunque i miei aggiornamenti continueranno più o meno frequenti anche in futuro, nonostante magari riuscirò a cucinare un po' meno...vedremo come si evolverà la situazione.

Intanto la mia passione per la cucina americana non è scemata e, grazie al libro "Buon appetito America" di Laurel Evans (che sta piano piano diventando la mia "Bibbia" personale), sto continuando a sperimentare piatti e piattini (più o meno riusciti, bisogna ammetterlo) made in USA. Questi Blueberry Muffins, ovvero a casa nostra muffin ai mirtilli, pur essendo una gran banalità, sono riusciti a sorprendermi e ad affascinarmi, entrando di diritto nella top ten dei miei dolci preferiti. Sarà soprattutto per quell'aroma inconfondibile di cannella che si sposa meravigliosamente con gli altri ingredienti, ma io da oggi in poi non potrò più farne a meno, non scherzo!


Ingredienti (per 8-10 muffins):

200 g di farina;

90 g di zucchero (più altro per decorare);

1 pizzico di sale;

2 cucchiaini di lievito vanigliato;

1/2 cucchiaino di cannella;

60 g di burro fuso freddo;

1 uovo;

80 ml di latte;

80 g di yogurt;

1 vaschetta di mirtilli freschi.


Scaldate il forno a 200°C. Imburrate gli stampini per muffins o foderateli con i pirottini di carta. Mescolate i mirtilli con un cucchiaio raso di farina in una ciotolina e mettete da parte. In un'altra ciotola, mescolate la farina, lo zucchero, il sale, il lievito e la cannella. Mescolate poi tutti gli ingredienti umidi, sbattendo bene. Unite il composto con la farina e mescolate con un cucchiaio di legno fino ad amalgamarli appena. Incorporate delicatamente i mirtilli e fate attenzione a non mescolare troppo. Riempite gli stampini con il composto fino a 2/3 e cospargete con un po' di zucchero. Infornate per 20-25 minuti nel forno già caldo o finché sono ben dorati.

Anche con questa ricetta (e con molte altre in seguito, lo so!), partecipo al contest de "I Cinque sensi del Gusto" "Tu vuo l'Americano".


martedì 14 giugno 2011

Torta meringata alle fragole

Sono settimane che tento di pubblicare questo post ma, tra esami da preparare, mamme in ospedale, mille impegni quotidiani e la lunghezza e complessità della ricetta, non sono riuscita a farlo, o almeno fino ad ora. Si tratta del dolce che ho preparato per la scorsa festa della mamma, una meravigliosa e dolcissima meringa all'italiana, arricchita con panna e fragole, ingredienti must della primavera. La ricetta è tratta dal blog di Giallo Zafferano (per l'originale cliccate qui), che tutti voi sicuramente conoscerete e che, grazie a video e spiegazioni approfondite, ha fatto si che la complessa preparazione del dolce risultasse chiara e, per quanto possibile, "semplice".

Ingredienti (per la meringa all'italiana):

80 ml di acqua;

1 pizzico di sale;

400 g di zucchero;

200 g di albumi (circa 4 uova);

qualche goccia di succo di limone.

(per la farcia):

30 ml di acqua;

200 g di fragole;

qualche goccia di succo di limone;

250 ml di panna fresca;

1 pizzico di sale;

50 g di albumi (1 uovo circa);

40 g di zucchero a velo;

100 g di zucchero semolato;

80 g di crema pasticcera;

(per la ricopertura laterale):

150 ml di panna;

meringa all'italiana sbriciolata q.b;

(per guarnire):

250-300 g di fragole.

La sera prima di asemblare la torta, preparate la crema pasticcera (la cui ricetta trovate qui, sempre da Giallo Zafferano), conservatela in frigo chiusa in un contenitore con coperchio. Preparate anche la meringa all'italiana con 200 g di albumi, 400 g di zucchero, 80 ml d'acqua e qualche goccia di succo di limone: in un pentolino dal fondo pesante, versate lo zucchero, aggiungete l'acqua e, a fuoco basso mescolate per sciogliere lo zucchero; quando si sarà formato lo sciroppo e comincerà a bollire, immergetevi l'apposito termometro che vi indicherà la temperatura da raggiungere, cioè 120°C (in assenza di termometro, ovvero nel mio caso, utilizzate il metodo visivo: lo sciroppo sarà pronto quando le bolle che si fermeranno impiegheranno molto tempo a scoppiare. A dire la verità ero piuttosto scettica, ma il risultato è stato perfetto, dunque non vi preoccupate se siete prive/i di termometro!).

Nel frattempo cominciate a montare gli albumi a neve a media velocità aggiungendo, non appena bianchi, qualche goccia di succo di limone; gli albumi devono essere già ben montati quando lo sciroppo arriverà a 120°C; a questo punto versatelo a filo negli albumi, continuando a montare con le fruste, non solo fino a quando lo sciroppo sarà terminato, ma anche fino al completo raffreddamento della meringa. La meringa ottenuta dovrà presentarsi molto densa e liscia e potrà essere cotta solo quando sarà completamente fredda. Una volta pronta, foderate due teglie di carta da forno e poggiate, prima su una e poi sull'altra, la parte laterale di uno stampo a cerchio apribile di 24 cm di diametro. Con una matita tracciate il perimetro interno del cerchio e girate il foglio, in modo che la scritta poggi sul ondo della teglia. Mettete la meringa in una tasca da pasticcere con bocchetta liscia e, con movimenti a spirale formate due dischi che saranno contenuti all'interno dei cerchi tracciati. Su un solo disco dei due, che andrà a formare il "cappello della torta meringata, formate tanti ciuffetti che disporrete seguendo degli immaginari cerchi concentrici. Con il composto avanzato formate tante piccole meringhe che disporrete sulle teglie tutte intorno ai due cerchi, rimanendo a qualche cm di distanza da essi. Infornate in forno già caldo a 60-70°C e lasciatele asciugare per almeno 4 ore, tenendo la porta del forno leggermente socchiusa. La cosa migliore da fare è spegnere il forno e lasciarle asciugare per tutta la notte con lo sportello socchiuso.

Per la farcia: lavate e tagliate le fragole a piccoli pezzi, quindi sbriciolate grossolanamente le meringhe che avrete precedentemente cotto insieme ai due dischi. Preparate ora un'altra meringa all'italiana con i 50 g di albumi a temperatura ambiente, 100 g di zucchero, 30 ml di acqua, un pizzico di sale e qualche goccia di succo di limone. Montate 250 ml di panna fresca e, pochi secondi prima di terminare di montare, aggiungete delicatamente la crema pasticcera ben fredda e quindi la meringa all'italiana morbida, metà di quella sbriciolata e metà delle fragole a pezzetti.

Per l'assemblaggio: poggiate lo stampo a cerchio apribile completo di fondo su un piano da lavoro e adagiatevi dentro lo stampo da meringa liscio; versate nello stampo la farcia, livellatela e spargetevi sopra le restanti fragole. Poggiate sopra la farcia il disco di meringa con i ciuffetti, quindi avvolgete completamente il dolce nella carta stagnola e ponetelo in freezer per almeno 3 ore. Prima di consumare il dolce, estraetelo dal freezer, sformatelo e montate 150 ml di panna fresca; con la panna montata ricoprite i lati del dolce sui quali farete aderire la restante meringa sbriciolata. Lavate e tagliate le restanti fragole a metà per la lunghezza, quindi disponetele attorno al perimetro della torta o sulla sua sommità. Tagliate la torta a fette e servite. Conservate in freezer anche per più settimane, avendo cura di tirare fuori il dolce circa 20 minuti prima di servirlo.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Irina "La raccolta delle fragole".



mercoledì 1 giugno 2011

Focaccia Barese

Quando si tratta di lievitati, mi rendo conto di non sapere resistere alla tentazione. Vedo una nuova ricetta, che non ho mai provato, guardo le foto e zac! Colpo di fulmine! Cosa che in realtà capita anche con i dolci, però per questa volta facciamo finta di niente...;-) E così, non appena sul forum di Cookaround ho intravisto questa bella focaccia barese, ho già camminato con la fantasia, pregustando il momento in cui avrei infarinato l'asse da cucina ereditata dalla nonna e dalla mamma e messo le mani in pasta...e non me ne sono assolutamente pentita! L'unico problema è stata la mia proverbiale sbadataggine, a causa della quale mi sono resa conto, troppo tardi, della mancanza della farina di grano duro: vi indico quindi la ricetta originale così come l'ho trovata e, tra parentesi, le mie modifiche.

Ingredienti (per una teglia da 40 cm o più teglie piccole):

400 g di farina di grano duro (io 250 g di farina di semola);

200 g di farina 00 (io 350 g);

1 patata lessa (circa 150 g);

1 cucchiaio di zucchero;

1 cucchiaio di sale grosso (io sale fino);

1 cubetto di lievito di birra;

60 g di olio extravergine d'oliva;

1/2 l di acqua tiepida;

circa 20 olive denocciolate;

circa 20 pomodorini ciliegia;

olio extravergine di oliva q.b;

sale e pepe q.b;

origano q.b.

In una ciotola capiente ponete le due farine, la patata lessa e schiacciata, lo zucchero, il sale, l'olio e il lievito che avrete precedentemente sciolto nell'acqua. Cominciate ad amalgamare il tutto con le mani; successivamente montate sullo sbattitore elettrico le fruste a spirale e sbattete per almeno 5 minuti, finché l'impasto non raggiungerà una consistenza liquida e appiccicaticcia (nel caso sia troppo densa, aggiungete poco latte). A questo punto versate l'impasto nella teglia (io consiglio in più teglie, poiché durante la lievitazione in forno la mia è strabordata e parte dell'impasto è finito nella parte bassa del forno...pulire non è stato bello!) generosamente unta di olio extra. Sistemate le mezze olive con la parte del nocciolo verso il basso. Fate lievitare per 1 ora in forno statico a 50°C, poi terminate la focaccia con i pomodorini, sale e pepe, origano e olio extravergine d'oliva. Infornate a 200°C per 30-35 minuti e sfornate. La focaccia sarà più buona tiepida o fredda.
Con questa ricetta partecipo al contest Via col...Bento
perché questa focaccia è ancora più buona se conservata in un contenitore e mangiata al mare, in università, in pausa pranzo...garantisco!


Partecipo anche al contest Una gita senza formaggio perché...beh, perché neppure io amo il formaggio, dunque era mio dovere!